Una novità della Casa Editrice Giano
Il libro
Méndez è un poliziotto che ama ancora fare servizio in strada e passare le notti nei quartieri malfamati di Barcellona, dove soltanto i cani possono tenergli compagnia. E, anche se è una vecchia carogna ormai, i cani randagi, coi loro occhi umidi e imploranti nella notte, lo commuovono ancora. Non è strano, perciò, che si sia avventurato oggi dalle parti del Cimitero Nuovo di Barcellona per una missione che nessuno gli ha ordinato: trovare e soccorrere un cucciolo che si è smarrito da quando, in ottemperanza alle ordinanze del Comune e a tutte quelle cose che sanno di peto di segretario, al canile municipale hanno deciso di ammazzare la madre, una cagnolina coraggiosa e intraprendente. Dei ragazzi gli hanno detto che il cucciolo si è perso in una specie di magazzino con le pareti sul punto di crollare, e Méndez si è spinto fin lì, in mezzo ai calcinacci, nel buio più pesto e col miagolio dei gatti a mo’ di colonna sonora. Nel magazzino cade e inciampa più volte, bestemmia e maledice i ragazzi e persino la cagna che ha messo al mondo il cucciolo, poi urta col piede un muretto e precipita in una specie di buca dove resta a gambe larghe, senza alcun decoro.
Insieme alla sgradevole sensazione di aver perso ogni dignità, Méndez ne ha un’altra piú grave e pressante, quella di toccare una specie di animale morto. Con gesti precipitosi tira fuori il suo accendino e un chiarore rosato si diffonde sul fondo della buca, dove brillano due cose: un braccialetto di metallo e gli occhi spaventati del cucciolo. Poi la fiammella rischiara un polso e, infine, un volto femminile dagli occhi opachi. L’ispettore si accorge solo allora di avere al suo fianco una morta: il cadavere di una bambina. Méndez non è che l’ultimo commissario di quartiere di Barcellona. L’uomo delle pensioni da due soldi, dei negozi di preservativi, dei portoni pieni di siringhe che puzzano di piscio, dei marciapiedi con le gatte in calore. Davanti agli occhi di quella bambina, però, occhi in cui sembra sia entrato il cielo, comprende subito che nessuno gli toglierà il caso, nessuno lo costringerà questa volta in un angolo.
Romanzo in cui un vecchio ispettore, per il quale il cinismo è una virtù cardinale, una regola di vita intangibile, scopre l’evidenza di ciò che sospettava da tempo: che il mondo, cioè, è ormai insensibile al male e la virtù è solo un pallido ricordo del passato, Storia di un dio da marciapiede è una splendida conferma del talento di Francisco González Ledesma, «uno dei grandi padri del noir spagnolo» (El Pais).
NonSoloCinema, 15 aprile 2009
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