Mistero di strada (Giano, 2008, traduzione di Paola Tomasinelli, pagg. 270, euro 17,00) è un ottimo romanzo noir di un autore non più giovanissimo, lo spagnolo (meglio: il catalano) Francisco González Ledesma. Nato nel 1927, conobbe un notevole successo di critica, a soli ventun anni, con Sombras viejas, libro d’esordio che vinse anche un premio internazionale che gli fu assegnato personalmente da uno scrittore di indiscussa fama e celebrità come William Somerset Maugham. Subito dopo fu vittima della censura e dell’ostracismo della dittatura franchista, che lo accusò di essere rojo y pornografo, e, quindi, costretto a pubblicare le sue successive opere utilizzando vari pseudonimi, tra i quali i più ricorrenti furono quello di Silver Kane e di Enrique Muriel, specializzandosi in quelle pubblicazioni che lo stesso Ledesma definisce - in una splendida intervista, rilasciata allo scrittore Tommaso Pincio per il manifesto - come novelas de quiosco, vale a dire romanzetti pulp da edicola. Il crollo della lunga e triste parentesi franchista coincide con il riscatto dell’autore. Questo Mistero di strada, ad esempio, ha vinto nel 2007 il Premio Novela Negra che viene assegnato in un festival di recente istituzione che si svolge ogni anno nella sua città natale, Barcellona.
Proprio l’affascinante città catalana fa da sfondo alla storia che ci racconta González Ledesma attraverso le peripezie dell’ispettore, prossimo al pensionamento, Méndez. Una città incredibile, descritta con tanta nostalgia, che sta perdendo tutte (o quasi) le prerogative e le caratteristiche di un tempo. Un personaggio curioso, sicuramente atipico, che ha i suoi tempi e le sue precise modalità per garantire la giustizia. Un’atmosfera indubbiamente malinconica che avvolge la trama. Un caso di omicidio la cui soluzione appare scontata ma che, in realtà, nasconde appunto dei misteri e pone non pochi dubbi e interrogativi al lettore. Un romanzo pieno di amarezza, di disillusione e di rimpianti per gli anni in cui Barcellona era la città della lotta operaia, una lotta che significava speranza per il futuro e grande partecipazione da parte di tutti”. Tutti questi ingredienti, e molti altri ancora, rendono non solo piacevole ma sicuramente accattivante la scrittura di questo autore, di cui, peraltro, l’ottima casa editrice Giano ha già provveduto a pubblicare recentemente anche Storia di un dio da marciapiede.
Proprio l’affascinante città catalana fa da sfondo alla storia che ci racconta González Ledesma attraverso le peripezie dell’ispettore, prossimo al pensionamento, Méndez. Una città incredibile, descritta con tanta nostalgia, che sta perdendo tutte (o quasi) le prerogative e le caratteristiche di un tempo. Un personaggio curioso, sicuramente atipico, che ha i suoi tempi e le sue precise modalità per garantire la giustizia. Un’atmosfera indubbiamente malinconica che avvolge la trama. Un caso di omicidio la cui soluzione appare scontata ma che, in realtà, nasconde appunto dei misteri e pone non pochi dubbi e interrogativi al lettore. Un romanzo pieno di amarezza, di disillusione e di rimpianti per gli anni in cui Barcellona era la città della lotta operaia, una lotta che significava speranza per il futuro e grande partecipazione da parte di tutti”. Tutti questi ingredienti, e molti altri ancora, rendono non solo piacevole ma sicuramente accattivante la scrittura di questo autore, di cui, peraltro, l’ottima casa editrice Giano ha già provveduto a pubblicare recentemente anche Storia di un dio da marciapiede.
Andrea Fannini, may 4th. 2009
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